Da un classico del repertorio russo del Maestro indiscusso Čajkovskij, il coreografo Sebastiano Sicilia ripensa i luoghi, i legami e le paure dei personaggi, trasponendo il balletto fra gli angoli freddi e angusti di un ospedale degli anni 50 nella quale si sviluppa l’intera vicenda di Aurora e della sua “maledizione”.
Elemento, quest’ultimo, di grande importanza nello sviluppo del tema della malattia come compagna indesiderata per la vita.
Le coreografie di linguaggio prettamente contemporaneo concedono alle musiche classiche di vestire un abito inconsueto, audace, ma di grande ricerca tecnico-dinamica.
Abbandono, Amore, Malattia, Rifugio.
Questi sono i temi che si susseguono rapidi fra i passi danzanti di un racconto crudo e onirico al tempo stesso.