Bianco – FRINGE CATANIA OFF

Può un motivo futile come una tela bianca mettere in crisi l’amicizia di una vita?
Tre amici, apparentemente molto diversi tra loro, a causa di un futile motivo, l’acquisto di una tela a prima vista vuota di forme e colori a un prezzo spropositato, si troveranno ad affrontare conflitti irrisolti, vecchie ferite mai sanate e parole non dette.
Bianco, liberamente ispirato ad Art di Jasmine Reza, è un viaggio nel mondo dell’arte a 360° con al centro diverse forme artistiche: dalla pittura alla fotografia, alla grafica.
La scenografia, curata dal Collettivo Pappapane, è costituita dalla creazione sul palco dei tre appartamenti dei personaggi, ricreati in maniera minimalista e simbolica, dove le pareti che dividono i vari ambienti sono incarnate da un nastro di scotch (rigorosamente bianco) posato sul pavimento; i tre appartamenti, sono identificati da un’opera d’arte ciascuno che descrive la personalità dei rispettivi abitanti, sia per la forma artistica scelta da ciascuno (pittura, fotografia e grafica) che per lo stile artistico scelto.
Le vicende affrontate dai tre protagonisti, li porteranno a dividersi, a mettere in crisi il legame che li unisce (le tre stanze separate del primo atto simboleggiano metaforicamente questa divisione tra loro) a scontrarsi e a gettare la maschera fino ad esternare paure, rancori, gelosie e sentimenti sopiti per troppo tempo; ma ad un passo dalla rottura definitiva, dopo una serie di eventi rocamboleschi e imprevedibili, riusciranno a ritrovare il senso della loro amicizia, a “strappare” quelle pareti che li separavano, riscoprendo l’importanza della loro unione divenuta un’oasi felice dove evadere dalle problematiche delle loro vite.
Pur essendo un testo teatrale, si fonde con altri generi artistici che lo contaminano come la musica (colonna sonora originale di Elisa Rasà), la danza (alcune scene presentano uno sviluppo quasi “coreografato” grazie al supporto del danzatore e coreografo professionista Ismaele Buonvenga). Bianco, grazie all’interpretazione molto intensa ed appassionata dei tre giovani protagonisti, Amedeo Amoroso, Salvatore Gabriel Intorre e Anthony Foti, grazie al cameo delle attrici di comprovata bravura, Liliana Biglio e Margherita Malerba, che lasciano il segno nei cuori degli spettatori nonostante i pochi minuti sul palco, e infine, alla regia alternativa, originale e a tratti imprevedibile di Sergio Campisi, rappresenta un testo fresco, entusiasmante, in grado di far sorridere quanto di indurre gli spettatori di tutte le età ad un’attenta riflessione sul senso che l’arte e l’amicizia hanno nella vita degli esseri umani, ricordando che «l’amicizia, come un’opera d’arte, è un capolavoro fragile e prezioso che richiede cura ed attenzione. Sempre».