ERSILIA DANZA presenta:
Coppelia
Coreografia e regia: Laura Corradi
Creato con: Midori Watanabe e Carlotta Plebs
Sono interessanti i due personaggi femminili, Swanilda e Coppelia, la donna reale pervasa di emozioni, accecata dalla gelosia, istintiva e irruente, vittima di ogni possibile fragilità umana, e la bambola meccanica, perfetta , che non può perdere mai il controllo proprio perché è un robot, bella e algida.
Le caratteristiche personali delle due interpreti calzano alla perfezione con il tema sopracitato: Carlotta Plebs, interprete sanguigna ed emozionale, capace di sgangherarsi per poi riprendersi in grandi risate, e Midori Watanabe che per educazione e cultura di origine è in grado di controllare ogni emozione oltre che ogni muscolo, con un viso che sa di irreale. Il confronto si snoda tra reale e ideale e la riflessione vorrebbe capire dove segnarne il confine “Coppélia” o “La fille aux yeux d’email” con coreografie originali di Arthur Saint Léon su musiche di Léo Delibes, compositore di fama che ispirò anche Tchaicowsky, fu rappresentato per la prima volta il 21 maggio 1870 all’Opera National de Paris, con l’italiana Giuseppina Bozzacchi non ancora diciassettenne nel ruolo principale.
Il balletto ottenne un enorme successo, nonostante questo le repliche vennero interrotte a causa della guerra franco-prussiana e dell’assedio di Parigi del 1870-71. Coppelia, essendo intriso di umorismo e avventura, segna un passaggio importante del balletto romantico, che abbandona il mondo piuttosto oscuro di villi e silfidi per addentrarsi in un ambito mai perlustrato dalla tradizione romantica. La trama tradizionale vede una giovane donna, Swanilda, promessa in sposa a Franz, che stravede di gelosia perché un giorno lui manda un bacio da lontano ad una ragazza seduta dietro una finestra con un libro sulle ginocchia. Sono tante le peripezie e le emozioni che passano e che conducono Swanilda a conoscere da vicino Coppelia, salvo poi scoprire che si tratta di una bellissima bambola meccanica costruita con amore da un giocattolaio-mago che vorrebbe infondere in lei la vita.
A volte i nostri limiti si imbattono nella rigida opinione che abbiamo di noi stessi, e quando la rigidità viene abbattuta, si aprono molte nuove porte verso quelle che sembravano mete solo ideali . Perché ognuno di noi segue i suoi ideali, il lavoro ideale, il partner ideale, così che le aspettative si alzano e l’ideale diventa illusione. Ma la tendenza a risolvere la realtà nell’idea non porta a nulla, perché sognare fa bene , benissimo, ma a patto che dal sogno si sappia rientrare. Questo andrebbe detto a tutti i personaggi maschili dei balletti romantici, che puntualmente , alla vigilia delle nozze con una ragazza in carne ed ossa, si innamorano perdutamente di silfidi, villi o bambole meccaniche.
Questo lo dico anche a me, che amo tanto uscire dalla realtà…