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ECDISI

Bruna Bonanno, Martina Consolo, Alexander Toscano

22 Lug
- 5 Dic

2024
Zo

Il progetto residenze di quest’anno ha visto un approfondimento della ricerca dell’anno precedente.

Le tematiche proposte dagli artisti selezionati meritavano un ulteriore tempo di riflessione e scrittura, dato che il mondo legato allo Zolfo in Sicilia ha innumerevoli possibili ricadute e focus su svariati argomenti.

Gli artisti hanno sviluppato maggiormente gli aspetti relativi alle risorse, al loro sfruttamento e alle conseguenze che ne sono derivate, su un piano ambientale, sociale e culturale.

Il linguaggio drammaturgico e le soluzioni sceniche rimangono metaforiche e surreali, e mantengono la forte impronta multidisciplinare dell’anno precedente, con il dialogo tra parola-corpo, musica e illustrazioni animate.

Il progetto è stato dilatato durante il corso di quasi un anno, avvalendosi di artisti siciliani, volutamente selezionati allo scopo di valorizzare i giovani talenti locali under 35 e si è articolato in svariate fasi di tutoraggio specifiche su ogni disciplina, con esperti interni ed esterni di rilievo internazionale che hanno potuto visionare i materiali audio-video degli output artistici della edizione precedente e dare un apporto concreto e puntuale, in base alle diverse competenze.

Inoltre, il progetto Ecdisi ha previsto anche degli incroci con altri artisti e altri progetti di Zo, come Cantieri in Movimento-Industrial Heritage Soundscape (Boarding pass 2022-2024), il Festival Rebound in co-organizzazione con Kilim Music Factory e Chalermo Networking (Palcoscenico Catania 2024), e incontri aperti alla comunità, e open lesson aperte agli studenti anche grazie alla collaborazione con l’Università di Catania.

Il percorso artistico ha avuto anche una attenzione particolare sul piano della visibilità e comunicazione, con degli spazi dedicati a ciascun artista per veicolarne le competenze e specificità all’interno della rete di contatti (social-web-network ufficiali e informali)

Dal 22 luglio al 4 agosto si svolgerà la residenza artistica ECDISI. Gli artisti si incontreranno per approfondire il lavoro eseguito l’anno scorso e avranno l’opportunità di sviluppare idee performative e drammaturghe inedite. La parola chiave è trasformazione. Questo concetto fa parte integrante del processo di valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale su zolfare e zolfatari attraverso linguaggi e narrazioni audiovisive ibridi.

Residenza Aperta – 7 e 8 settembre 2024
2 giorni di prove e confronto, aperto al pubblico
 
Nell’ambito del Progetto Ecdisi 2024, offriamo la possibilità di assistere al processo creativo, drammaturgico e di messa in scena della nuova Residenza di Creazione a cura di Bruna Bonanno, Angelo D’Agosta, Martina Consolo, Alexander Toscano, Maria Vittoria Magagna e Andrea Cavallaro.
 
7 & 8 settembre – dalle 11 alle 17 
Sarà possibile entrare durante le prove, come spettatori / uditori negli gli orari della residenza, accedere alla sala, per comprendere meglio le dinamiche della creazione e della messa in scena.
 
8 settembre – dalle 11 alle 17
Sarà possibile fare domande sul progetto, confrontandosi con gli artisti sulla loro creazione e su come partecipare ai prossimi progetti di residenza, per comprendere in modo più approfondito il processo di ricerca, le tematiche, i contenuti e la visione dell’opera e per poter avere maggiori imput per accedere alle future edizioni di Ecdisi.
 
Il Progetto è finanziato dalla Regione Sicilia a dal Mic, nell’ambito di Residenze per Artisti nei territori triennio 2022-2024.

GLI ARTISTI DI ECDISI

Bruna Bonanno

Sono Bruna Bonanno sono una drammaturga, e sto facendo un dottorato che si occupa di cultura visuale e teoria dei media dal dipartimento di Filosofia dell’Università Statale di Milano. La mia ricerca sia teorica che pratica in questo momento indaga le pratiche performative e il discorso ecologico. Come il discorso ecologico entra in teatro, quali sono gli strumenti e le lingue, le mediazioni con cui si può parlare di ecologia? Nel mio caso particolare mi occupo di dimensioni legate all’acqua salata, quindi a un discorso ecologico acquatico, però anche legato molto al sud.

Tutto nasce da un desiderio di capire perché parlare dello zolfo. Cosa significa parlare oggi dello zolfo e quindi cos’è oggi lo zolfo? Quello che un tempo era l’estrazione del sottosuolo in Sicilia e quindi una trasformazione di quella materia ai fini tendenzialmente di fertilizzante, acido solforico, tutta una dimensione “quasi di bene” per la terra nel tempo è diventato poi l’utilizzo per uso bellico, polvere da sparo e costruzioni di armamentari.  Oggi lo zolfo non viene più estratto dalle miniere ma viene ricavato dal petrolio, quindi si apre il mondo legato al petrolio. Quali sono le pratiche estrattiviste oggi? Cosa significa continuare a estrarre e trasformare il sottosuolo? 

Questo lavoro si intitola “Drill baby One More”. Nasce da un’ingiunzione “Drill Baby Drill” che è proprio l’espressione che viene utilizzata dai partiti. Adesso tutta la campagna elettorale di Donald Trump è fondata su questa necessità di estrarre e di trasformare. Quando si parla di ecologia è anche un provare a capire in che mondo voglio abitare, qual è questo mondo che voglio abitare, quindi in quale Sicilia voglio abitare? Quali discorsi noi possiamo fare per ragionare su che tipo di dinamiche mettiamo in atto per abitare un mondo diverso?

Io mi occupo della drammaturgia e della regia. Ho scritto questo testo. Tutta questa storia dell’estrazione si è semplificata come una storia sulla manipolazione. Sulla manipolazione di oggetti, sulla manipolazione della parola, sulla manipolazione dell’immagine che dalla carta passa al video. Inoltre, oltre alla performance ci sarà un’installazione introduttiva sulle trasformazioni dello Zolfo (su dove sono accadute e mentre lo zolfo si è trasformato racconto sul supporto dove questo è trasformato, le miniere, la quantità di persone coinvolte..) 

Martina Consolo

Sono Martina Consolo ho 33 anni, sono messinese e sono un’attrice di teatro, attrice performer. La mia formazione inizia a Bologna, lì ho fatto la prima accademia di teatro, la Galante Garrone. Mi sono laureata al Dams e poi sono tornata in Sicilia, però a Palermo, perché volevo lavorare con Emma Dante e ho fatto l’accademia del teatro biondo diretta da lei. Da qui ho iniziato la mia ricerca su un teatro che parte tutto da un lavoro sul corpo e poi approda la parola la voce che appunto abita il corpo. Quindi un teatro in cui l’attore si sporca, suda, dove inizialmente appunto non usa la voce, ma lavora tanto su una comunicazione con il corpo, trova la strada attraverso il corpo e poi pian piano trova la voce su cui sta lavorando.

Sono arrivata a Zō perché avevamo scoperto due anni fa di questo bando di residenza artistica. Ci siamo ritrovati insieme, abbiamo deciso di fare questa grande scommessa, pur non conoscendoci ma provando stima reciproca. Abbiamo deciso di scrivere un progetto e di presentarci. Io mi occupo sempre della parte attoriale e performativa solo che quest’anno farò un lavoro differente, perché l’anno scorso ero dichiarata fin dall’inizio in scena con il corpo, mentre quest’anno facciamo un lavoro un po’ inverso, il corpo dell’attore viene rivelato pian piano […] un lavoro di frammentazione sul corpo. Focalizzerò la mia attenzione inizialmente su un lavoro sulle mani, sulla voce perché appunto abbiamo questo lavoro con la telecamera, con le immagini e quindi il ponte che faccio tra le parole scritte dalla drammaturga e il pubblico saranno le mie mani e la mia voce. Poi man mano il corpo prenderà più visibilità per il pubblico e quindi lavorerò sempre di più con varie parti del corpo fino a quando non verrà svelata totalmente al pubblico e quindi ci sarà una manifestazione totale del corpo e della voce mentre all’inizio potrebbe anche non capire che la voce parte da me perché appunto non sappiamo se verremo svelati immediatamente noi attori.

Alexander Toscano

Sono Alexander, ho 28 anni e sono musicista polistrumentista, compositore e produttore musicale, specializzato in pianoforte e sound design.

Lungo la residenza mi occuperò di comprendere e supportare lo sviluppo della conduzione registica e della messa in scena al fine di valorizzare la resa espressiva e l’intelligibilità dello spettacolo in costruzione. Ho intenzione di impiegare sia tecniche canoniche di composizione su spartito, attraverso l’ausilio del pianoforte, sia strumenti avanzati di produzione musicale, quali digital.

Angelo D’Agosta

Sono Angelo e mi occupo di teatro sotto tanti aspetti, la scrittura, la direzione registica e sono anche un attore. Il mio approccio di solito al teatro è legato al gioco. Per me principalmente una cosa che non deve mai mancare è la gioia di stare in scena, la gioia di portare un racconto, una storia e di mostrarla a chi non la conosce.

Qui in residenza mi occupo dell’aspetto della performance, sono uno dei due interpreti di questo lavoro e mi occuperò insieme a Martina di mettere in scena ciò che ha scritto Bruna Bonanno.

Maria Vittoria Magagna

Sono Mar, ho 22 anni e vivo tra Catania, Roma e Verona. Sono un’artista interdisciplinare e la mia ricerca si concentra sul cinema sperimentale, la videografia, l’animazione digitale, le arti performative e installative e questa idea di cinema espanso e amatoriale.

Il tempo di questa residenza oltre a essere un periodo di intenso lavoro, per me rappresenta un complicato intreccio di idee, desideri e pratiche. E quello che intendo fare è provare, sperimentare cose che fino ad ora ho magari solo immaginato, quindi farlo uscire dalla mia testa e dalla mia stanza per creare un legame con le persone e le persone che stanno facendo la residenza con me. Per cercare di arrivare a un terreno comune e fertile che crei che faccia emergere questo spettacolo. Più concretamentesono Mar ho 22 anni e vivo tra Catania, Roma e Verona. Sono un’artista interdisciplinare e la mia ricerca si concentra sul cinema sperimentale, la videografia, l’animazione digitale, le arti performative e installative e questa idea di cinema espanso e amatoriale. Il tempo di questa residenza oltre a essere un periodo di intenso lavoro, per me rappresenta un po’ complicato intreccio di idee, desideri e pratiche. E quello che intendo fare è provare, sperimentare cose che fino ad ora ho magri solo immaginato, quindi farlo uscire dalla mia testa e dalla mia stanza per creare un legame con le persone e le persone che stanno facendo la residenza con me.  Per cercare di arrivare a un terreno comune e fertile che crei che faccia emergere questo spettacolo. Più concretamente le tecniche che userò insieme ad Andrea Cavallaro sono una proiezione video in diretta e quindi anche una interazione del video con il corpo dei performer. Accanto a questo le arti grafiche, quindi il disegno, la grafica, la composizione. Quello che andiamo a fare è proprio creare un mondo immaginario in cui poi gli attori stanno insieme a noi in quello che andiamo a fare cioè creare questo mondo immaginario che verrà poi agito dagli attori.

Andrea Cavallaro

Sono Andrea e nella vita faccio il tecnico del suono e (apprendista produttore musicale). Ho studiato musica e ingegneria del suono e negli ultimi anni ho ripreso una vecchia passione che era quella del disegno e dell’animazione. Nel progetto della residenza io mi sto occupando dei vari aspetti del montaggio video. Nella scorsa residenza mi sono occupato più della parte tecnica e della post-produzione e quest’anno per quanto mi riguarda è cambiato un po’ il processo creativo, il procedimento. Quindi diciamo che è ancora tutto molto in divenire, ho ripreso un approccio molto più ‘da bambino nel disegno, nel fare queste cose ritagliando la carta, etc; una cosa semplice che probabilmente sfocerà in tecnicismi più approfonditi più in là. Stiamo partendo ora molto dalle basi e poi si andrà sempre più a complicare. La previsione è che si andrà a raccogliere del materiale di fotografia, immagini e anche video fatti ad hoc da noi.

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