È l’odissea, tutta dentro la sua città, di un povero barbiere del popolare quartiere catanese di San Berillo che viene scambiato per un’altra persona il giorno della visita di Mussolini nel 1937 ed è fatto oggetto delle attenzioni squadriste dei gerarchi locali. Costretto ad ingurgitare un quarto di litro di olio di ricino, tumefatto per le percosse, cerca di tornare a casa al più presto a svuotare l’intestino. Ma per impedire allo sguardo del duce lo spettacolo della miseria che offrivano i quartieri poveri della città, gli zelanti amministratori avevano tirato su delle palizzate che impedivano l’accesso e l’uscita degli abitanti meno abbienti. Il barbiere non trova un buco lungo le barricate che gli possa consentire di rientrare nel suo quartiere.