Rageen Vol.1
Okiees & Pippo Delbono
23 Gen
21:00
Sala verde
Prevendita 8 €
Botteghino 8 €
Botteghino studenti 5 €
OKIEES & PIPPO DELBONO:
FRANCESCO LAURINO – sassofono
ADRIANO MURANIA – violino
ANDREA RABBITO – voce, chitarra
KAREN RAMIREZ VIASUS – set drums
GIUSEPPE SCHILLACI – tastiere, elettronica
PAULA TAPIA – voce
PIPPO DELBONO – in video
ADRIANO MURANIA – violino
ANDREA RABBITO – voce, chitarra
KAREN RAMIREZ VIASUS – set drums
GIUSEPPE SCHILLACI – tastiere, elettronica
PAULA TAPIA – voce
PIPPO DELBONO – in video
“Rageen Vol. 1” è lo spettacolo transmediale realizzato dal collettivo Okiees con la straordinaria partecipazione dell’artista di fama internazionale Pippo Delbono.
Attraverso una fusione tra musica eseguita dal vivo, film, performance teatrale e reading da parte di Pippo Delbono, viene offerta la storia di amore/odio in 12 capitoli tra i due protagonisti, Roger Benjamin e Benjamin Rye, stranieri in fuga dalla guerra che approdano in una nuova terra: Catania.
Il rapporto tra Rog e Ben si trasformerà in un viaggio nei lati oscuri dell’uomo, un percorso introspettivo su una declinazione della figura dell’hostis, sull’Altro da Sé, su quello straniero che vive in noi. Un viaggio che, come suggerisce il titolo “Rageen”, fonde in un’unica anima i caratteri di “rage” e “spleen”.
Lo spettacolo, particolarmente apprezzato dalla critica, vanta 40 date in giro per l’Italia e, per l’occasione da Zō, si presenta con un’inedita formazione composta da sei musicisti e vede il ritorno nel collettivo di Adriano Murania, storico violinista di Carmen Consoli e dell’Orchestra del Teatro Bellini.
Aprono lo spettacolo i giovani musicisti del progetto Blirp.
I primi 50 riceveranno all’ingresso la “transmedia card” degli Okiees per un’esperienza aumentata del loro spettacolo.
Per info visita il sito: www.okiees.com
Hanno scritto sullo spettacolo:
“La voce e l’immagine dolente di Pippo Delbono connessa alla mistura degli Okiees del filone Velvet Underground/ Andy Warhol, moltiplicato per la stratificazione immaginifica del XX secolo, è un synolon di densità tremenda. Questa è vera avanguardia di oggi, che restituisce il senso veritativo della tradizione autentica della cultura rock”
Vincenzo Caporaletti – musicista e professore di Musicologia generale – Università di Macerata
Vincenzo Caporaletti – musicista e professore di Musicologia generale – Università di Macerata
“Un progetto ambizioso e estremamente sincero allo stesso tempo, concepito in diversi formati: è un disco suonato, cantato e recitato, ma anche un libro illustrato e un film […]. Ciò che emerge in Rageen è in ultima analisi il coraggio di un progetto dallo spirito realmente indipendente, in cui l’etichetta Kappabit ha creduto. Fuori da ogni forma prestabilita, lontano da ogni levigatura e semplificazione buona per la musica merce”
Lucrezia Ercolani – IL MANIFESTO
Lucrezia Ercolani – IL MANIFESTO
“Il disco ha la consistenza cruda e legnosa di un album tradizionale dello Smtihsonian Institute, ma reinterpretato da un artista punk in un’oscurità densa che si fa carne e sangue, generando un oggetto misterioso che sta a metà strada tra Mark Lanegan, Lou Reed e lo Springsteen di Nebraska. INTENSO”
Alessandro Hellmann – ROCKERILLA
Alessandro Hellmann – ROCKERILLA
“La parte musicale è stata adesso pubblicata in CD ed è un’ottima cosa perché le creazioni [degli OKIEES] non sono “solo” colonna sonora; lo scarno folk più o meno noir […] sta in piedi da sé, con le sue spigolosità strumentali e canore […] che richiamano alla mente certe cose dei Black Heart Procession”
Federico Guglielmi – BLOW UP
Federico Guglielmi – BLOW UP
“[Rageen Vol. 1] alterna le canzoni ai reading di Pippo Delbono (quest’ultimo presente in alcuni brani), snocciolando un assai credibile songwriting con riferimenti non troppo ingombranti di area Americana e alt country”
Alessandro Besselva Averame – RUMORE
Alessandro Besselva Averame – RUMORE
“Un’opera sperimentale e dunque, come ogni opera sperimentale, un gesto autoriflessivo: un figlio della cultura convergente di Henry Jenkins, […] che è, anche, un saggio sulle possibilità della transmedialità”
Giulio Sangiorgio – FILM TV
Giulio Sangiorgio – FILM TV
“Lo stile musicale è una sorta di grunge cantautoriale, certamente di chiara matrice audiotattile (come direbbe Vincenzo Caporaletti) caratterizzato dai suoni aspri, graffianti e comunque caldi della chitarra e del violino. La voce di Rabbito ricorda, ancorché canti in inglese, quella di un certo Rino Gaetano (ed è un complimento non da poco). E l’accostamento tra il canto di Rabbito e la voce narrante di Delbono “spiega” anche lo stile di quest’ultima”
Alessandro Bertinetto – KATHODIK
Alessandro Bertinetto – KATHODIK
“Una operazione che scava nelle viscere dell’animo umano, lo fa attraverso gli scambi fra i due protagonisti del racconto, Roger Benjamin e Benjamin Rye, attraverso il loro rapporto di odio ed amore, che diventa vademecum per raccontare i perdenti, gli ultimi, tutti i “diversi”, in un percorso catabatico fra ombre e margini della società. In definitiva, un lavoro enorme”
Giuseppe Provenzano – BLOGFOOLK
Giuseppe Provenzano – BLOGFOOLK
“Poesia, videoarte, narrativa, illustrazione, performance, reading. Una contaminazione all’avanguardia sfocia nel progetto “Rageen Vol. 1” (Edizioni Kappabit) del collettivo catanese Okiees […] con la collaborazione del pluripremiato regista Pippo Delbono”
Jenny Dogliani – IL GIORNALE DELL’ARTE
Jenny Dogliani – IL GIORNALE DELL’ARTE
“Un’opera d’arte, a tutto tondo, è quella realizzata dal collettivo catanese Okiees […] un’inedita forma di concept album che sposa l’idea della narrazione transmediale di Henry Jenkins; infatti per la prima volta la realizzazione di un album musicale vede coinvolti anche un libro e un film sperimentale (tutti realizzati dal collettivo)”
INSIDEART
INSIDEART