“One of rock’s true heroes of the underground.” – Philadelphia Weekly
“The ex-Dream Syndicate frontman’s a veritable Ph.D. of timeless rock songcraft” – Chicago Tribune
“A force to be reckoned with and cherished.” – London Sunday Times
“A first-class songwriter in the simple-yet-profound tradition of Lou Reed, Neil Young and post-Beatles John Lennon, [with] an ear for balancing his pop sensibility with artful dissonance.” –
PopMatters.com
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In 25 anni, Wynn ha pubblicato almeno altrettanti album e ha visto registrate oltre 300 delle sue canzoni. Ha suonato in oltre 2000 concerti in più di 25 Paesi. Le sue canzoni sono state registrate e/o eseguite, tra gli altri, da REM, Luna, Concrete Blonde, The Black Crowes, Yo La Tengo e Eleventh Dream Day; la sua “That’s Why I Wear Black” è diventata il singolo numero uno del 1993 in Norvegia, come brano apripista dell’album di debutto di Somebody’s Darling. È stato pubblicato su Rolling Stone, Mojo, Uncut, Entertainment Weekly, People, Los Angeles Times, New York Times e innumerevoli altre pubblicazioni in tutto il mondo.
O forse conoscete Wynn per il suo lavoro pionieristico con i Dream Syndicate, una band che, insieme ai REM e ai Replacements, ha praticamente inventato la scena indie rock americana degli anni Ottanta. Forse conoscete Wynn per i suoi acclamati album da solista degli anni Novanta, che sono stati un punto di riferimento per molte stazioni radiofoniche di rock moderno in tutto il Paese. Oppure per il suo seguitissimo progetto Gutterball, che al quinto concerto si è ritrovato a firmare per la Mute/Elektra e a partecipare a un tour nazionale con i Black Crowes. O forse dalla sua recente “Desert Trilogy” e dagli spettacoli quasi leggendari con la sua attuale backing band The Miracle 3. O forse vi siete sintonizzati per la prima volta quando ha suonato al Late Show With David Letterman come parte di The Baseball Project all’inizio di quest’anno.