In collaborazione con Catania Film Fest
About Bono / Burattini :
Ispirandosi a tre film della cineasta d’avanguardia Maya Deren (At Land, Ritual in Transfigured Time e A study in Choreography for Camera), Francesca Bono (vocalist, performer, fondatrice degli Ofeliadorme e membro del collettivo Donnacirco) e Vittoria Burattini (percussionista, batterista poliedrica e membro dell’influente gruppo avant-rock italiano Massimo Volume) hanno creato una densa e ipnotica raccolta di canzoni basate sull’uso esclusivo del sintetizzatore Juno 60 e sul suono organico e lineare della batteria.
Queste limitazioni apparenti preparano la scena per un viaggio incredibilmente ricco e gratificante che stabilisce immediatamente una forte identità che oscilla tra paesaggi sonori onirici circolari e architetture ritmiche psichedeliche. B𝐨n𝐨 / 𝐁u𝐫a𝐭t𝐢n𝐢 eccelle nell’infilare immagini magiche in cui gli oggetti si trasformano senza preavviso (Your House Is A Ghost) e collassano in groove kosmische (La Trama Del Desiderio) o quando l’elettronica ronzante si plasma in dimensioni temporali (Sogno Nel Vigneto). L’uso sorprendente che Burattini fa della batteria e il suo timbro guidato dai mallet producono spazio e tensione (Dinner Illusion), completando perfettamente il regno sintetizzato di Bono fatto di sfumature e riflessioni (Dancing Demons). Uno degli elementi chiave dell’album è l’uso rado del canto di Bono, un intricato mix di fraseggi misurati, respiri, strutture a spirale e cori extrasensoriali che sembrano fare riferimento alla ricca tradizione italiana del jazz cosmico, alla library music e all’impareggiabile lavoro dei tecnici RAI degli anni ’70 che lavoravano con il Gruppo Di Improvvisazione Nuova Consonanza, Morricone, Daniela Casa. La pulsazione Can di Le Ossa mostra forza e fluidità, mentre l’ossessionante pianoforte di Stella ricrea una futuristica OST di un film horror.
“Suono In Un Tempo Trasfigurato” è splendidamente registrato e mixato dal compositore italiano Stefano Pilia, un abbinamento perfetto per le esplorazioni sonore di Bono/Burattini e per un disco che interseca wave sperimentale, groove alieni, elettronica contemporanea e sci-fi futuristica. La loro miscela di elettronica analogica e pulsazioni organiche li colloca in un tempo fuori dal comune, dove la danza rimane l’unico rituale costante.