“C’era 1.2.3.4 volte.
Uno studio sulla narrazione per l’infanzia”
di e con Sebastiano Sicurezza e Roberta Castorina
con la partecipazione di Ludovica Franzè
scene Giuseppe Pomidoro
luci Luca Giannone
audio Laura La Rosa
produzione Asini e punte di spillo, Squonk! Piccoli al Teatro Coppola e Teatro Coppola
in collaborazione con Associazione Città Sommerse Teatro
drammaturgia originale liberamente tratta da Racconti 1.2.3.4, scritto da Eugène Ionesco e illustrato da Étienne Delessert
Spettacolo per un pubblico bambino, per adolescenti e adulti
(Età consigliata: a partire da 5 anni)
L’orizzonte blu in uno spazio semioscuro, mai del tutto identificato, e qualche fioca luce sono gli elementi che accolgono il pubblico in sala, mentre una figura, il Custode, guardiano del tempo e dello spazio, traccia il confine tra l’isola degli adulti e l’isola dei bambini. Un metronomo, un libro e un cappello sgualcito e a punta, echi di antichi rituali e immaginari fantastici, emergono dal palcoscenico e accompagnano la rappresentazione.
Josette, una bambina già grande di trentatré mesi, insegue il suo Papà, assonnato, disattento, inafferrabile e alle volte totalmente assente. Clown goffi e grotteschi, padre e figlia, passando dall’essere narratori a personaggi narrati, viaggiano in uno spazio surreale: quattro cubi bianchi e luminosi, creano il paesaggio simbolico per quattro racconti, uno più insignificante dell’altro, attraverso cui i due imparano a parlare un nuovo linguaggio comune.
Le storie narrate hanno come protagonisti loro stessi, Papà e Josette, e la loro quotidianità, che diventa il luogo delle loro fantasie.
I bambini amano ancora ascoltare i racconti, le fiabe? C’è ancora posto per questo nell’educazione e nella cultura attuale? Queste sono le domande che più fra tutte hanno acceso il desiderio di dar vita a C’era 1.2.3.4 volte.